Il processo di cosituzione di Umbria TPL, la Holding regionale dei trasporti, fa registrare le, inevitabili, difficoltà
Soprattutto perché a ‘pagar dazio’ rischiano di essere, come sempre accade, quelli che ci lavorano e che, forse, non ci lavoreranno più
La fusione di A.P.M. e Ferrovia Centrale Umbra di Perugia, SSIT e SSrT di Spoleto, ATC e Mobilità di Terni, infatti, ha già fatto registrare la prima, imbarazzante, occasione di frizione al momento di siglare il primo accordo tra Umbria TPL e le Segreterie Regionali di FILT-CGIL, FIT-CISL, UIL-TRASPORTI, FAISA-CISAL, UGL-TRASPORTI, ORSA e le Rappresentanze Sindacali Unitarie
Un paio di passaggi, di quell’accordo, vanno tenuti nella giusta considerazione
Uno dice che “considerato che il processo di fusione delle diverse realtà imprenditoriali determina una unificazione, anche territoriale, di alcune funzioni aziendali, una parte contenuta del personale amministrativo e tecnico potrà essere interessata da una mobilità rispetto alla sede di lavoro”
Quello che riporto qui sotto,
infatti,
è il nuovo assetto previsto
CON LE SEDI DI DESTINAZIONE
Basta cliccare sulle tabelle per ingrandirle
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Ma c’è dell’altro, perché “all'atto della costituzione dell' Azienda unica verrà assicurato il mantenimento del posto di lavoro a tutto il personale … tuttavia, qualora se ne ravvisasse la necessità, potranno essere attuate, di comune interesse e previo accordo tra le parti, forme di esodo incentivante”
Già, perché uno degli effetti della costituzione di Umbria TPL è che sono saltati fuori 63 esuberi di personale
Su questo accordo, firmato il 26 ottobre scorso, non si è registrato l’assenso di tutti i Sindacati, tanto che la FAISA-CISAL ha deciso di non accettarlo
ORA NON RESTA CHE ASPETTARE
TRASFERIMENTI ED ESUBERI
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