Oggi i lavoratori del Polo Chimico di Terni sono tornati a farsi sentire e vedere
Sì, perché sanno bene, loro, che i politicanti fanno a presto a dimenticare
E allora sono andati in Comune
Perché non ci si dimentichi di loro
In un momento che potrebbe essere decisivo per il loro futuro e per quello delle loro famiglie
Il piano di rilancio e di sviluppo sarebbe stato predisposto da una cordata guidata da Novamont e composta da partner finanziari e industriali interessati a rilevare la filiera del polipropilene umbro, nel quale ricadrebbe LyondellBasell, che all'inizio di quest'anno ha annunciato di voler dismettere l’impianto del polipropilene, perché ritenuto poco competitivo e Meraklon, società in difficoltà finanziarie
L'interesse di Novamont è motivata dalla necessità di evitare il collasso del Polo Chimico, all'interno del quale sono presenti la bioraffineria e i suoi impianti per la produzione di Mater-bi
Il piano Novamont potrebbe insomma aprire nuovi spazi anche ad attività di ricerca e sviluppo, magari sfruttando parte delle risorse stanziate dal Governo per la chimica nazionale
Ma non è escluso l'interesse verso gli stessi impianti per polipropilene, che potrebbero essere riconvertiti alla produzione di biopolimeri, o addirittura di polipropilene verde, ottenuto cioè da materie prime rinnovabili, come il bioetanolo
LyondellBasell, però,
sta tirando la cosa per le lunghe
Troppo per le lunghe
Insiste nel voler fermare un impianto, di fatto sancendo la morte di un intero complesso chimico che, tra diretti e indiretti
CONTA OLTRE UN MIGLIAIO DI LAVORATORI
per il timore di cedere
lo stesso impianto a possibili concorrenti
INUTILE SPERARE NEL GOVERNO
E NELLE PROMESSE
DEI SUOI SOTTOPANCIA LOCALI
MA LE ISTITUZIONI LOCALI
NON POSSONO STARE A GUARDARE
e bisogna pure sbrigarsi, che il Governo non lo vedo in salute...
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