giovedì 23 settembre 2010

Dramma Basell, ma Nevi pensa ad altro


La notizia è devastante: “LyondellBasell potenzia Brindisi - La produzione di polipropilene sarà aumentata di 50mila tonnellate annue”. 
Devastante per Terni, ovviamente, perché rappresenta un'ulteriore conferma che per la sede ternana di Basell (140 famiglie sono in ambasce e ad esse vanno aggiunte le 285 dei dipendenti di Meraklon che potrebbe seguire a ruota) le speranze sono ridotte al lumicino.

A darla, oggi, un sito specialistico che ha anche precisato: “Un'espansione delle capacità produttive di polipropilene nel sito di Brindisi, è stata annunciata oggi dal gruppo chimico LyondellBasell. Si tratta di 50mila tonnellate in più di resina con tecnologia multimodale Spherizone, che nel 2012 porteranno la capacità produttiva a 235.000 tonnellate annue. Al di là dei volumi, si tratta di una buona notizia, in controtendenza rispetto ai recenti annunci di disinvestimenti nella chimica nazionale, compreso quello della chiusura dei sito Basell di Terni, annunciato lo scorso aprile dalla multinazionale”.
Sul sito si legge, ancora: “La decisione di ammodernare e ampliare l'impianto italiano, spiega Anton de Vries - responsabile delle attività Olefins and Polyolefins - è stata presa per soddisfare la crescente domanda di polipropilene ad alte prestazioni. Il progetto di upgrade tecnologico prevede infatti l'impiego di ulteriori comonomeri, quali l'esene, per la produzione di gradi destinati a tubi, film tecnici e applicazioni medicali".

Il tutto mentre il Capogruppo regionale del PDL, Raffaele Nevi non trovava di meglio da fare che esprimere un “Apprezzamento per la decisione di Cisl e Uil di costruire insieme una piattaforma sindacale per il rilancio dell’industria umbra,  senza subire i diktat della Cgil”.
Non contento, Nevi sottolineava come su questa iniziativa delle due sigle sindacali “le forze sane della regione e, soprattutto, la Giunta Marini debbano investire, facendo un’Alleanza con chi non ha una visione conservatrice, ma innovativa delle dinamiche dello sviluppo socio-economico dell’Umbria”.
Poi la perla: Cisl e Uil, ha spiegato Nevi, sono “in linea con il grande piano di sviluppo economico e industriale che sta varando il governo Berlusconi, che si fonda anche su una rinnovata metodologia delle relazioni sindacali, con l’obiettivo di aumentare il PIL e la produttività del lavoro, anche in Umbria”.

Una domanda, a Nevi vorrei proprio farla: ci parla Lei o Berlusconi, con Basell?

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