domenica 19 settembre 2010

Oggi (e anche domani) non si vola



La strategia era chiara: negare, minimizzare, accusare chi vuole solo sapere la verità di essere “nemico dello sviluppo” (mentre magari quello è solo nemico delle manovre tese a favorire qualcosa di, nella migliore delle ipotesi, poco chiaro).
Insomma, fino a ieri all’aviosuperficie di Terni era, per chi la gestisce “tutto a posto”.
Bene, oggi le cose sono cambiate

 L’ENAC ha fatto la sua brava ‘ispezione a sorpresa' ed ha verificato quello che tutti sapevamo: la disposizione che la stessa ENAC aveva dato (l’ormai famoso NOTAM, in base al quale i paracadutisti, da quella pista, possono solo decollare, ma sulla quale non possono certo atterrare) veniva sistematicamente disattesa.
Ed ha bloccato tutto.

 Il Presidente dell’ATC, che gestisce l’impianto sulla base di una Convenzione con il Comune, proprietario dell’area, Sergio Sbarzella, però, dà una lettura che si inserisce perfettamente nella strategia fin qui adottata: "Noto il ritardo con cui ci hanno risposto e ne prendo atto – ha dichiarato ad un giornale – sospendendo le attività di paracadutismo. lo chiederò a tutte le direzioni coinvolte e ad Enac nella sua interezza, che venga al più presto chiarito quali siano le condizioni autorizzative per svolgere l'attività"
Chiarimento? L’ENAC deve chiarire ben poco, almeno lei: visto ha concesso il permesso ai lanci su un NOTAM (un cilindro di raggio 2 miglia nautiche che va da terra fino al Flight Level 150, ovvero 15mila piedi, cioè circa 4500 metri e centrata sulle coordinate 42°35'01" N 012°39'19” E.) che con l’aviospuerficie non ha nulla a che vedere.
Sta, semplicemente da tutt’altra parte e lo sapevamo tutti, anche Sbarzella, da sempre.
La soluzione è: o si sposta il NOTAM (ma era stato negato perché sopra l’aviosuperficie passano due linee aeree commerciali); o si deviano, appunto, le rotte degli aerei commerciali; o (ma questa, ovviamente, è una battuta) si sposta l’aviosuperficie.
Intorno alla quale i movimenti speculativi non accennano, almeno ufficialmente, a fermarsi: tanto che si continua a parlare, per esempio, della ormai mitica torre di controllo che, con qualche indispensabile passata di vernice, si dice che potrebbe somigliare molto a quella che vedete qui sotto

Senza dimenticare gli hangar da costruire (anche questa storia rischia di diventare una bella grana, per via di concessioni incrociate e, a quanto si dice, poco chiare nei termini); la faccenda di un servizio di Aero Taxi dato come funzionante e che, invece, funzionante non è; la storia dei Voli turistici, mai avviati perché manca il servizio antincendio (ma la pompa di carburante, invece, c’è: del resto, gli aerei dei paracadutisti dovevano pur ‘far benzina’, no?) e un sacco di altra robetta.
Adesso pare che qualche Consigliere Comunale si sia svegliato dal letargo e voglia capire meglio.
Beh, c’è voluto un po’ di tempo, ma meglio tardi che mai. No?


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