mercoledì 29 settembre 2010

Fatti più in là/2...


Certo che la storia è curiosa. In pratica succede questo: a Terni c’è una riunione di una Commissione Comunale ‘secretata’ (ma ci faccia il piacere) e il verbale finisce sui giornali; per la riunione successiva, sempre ‘secretata’ (ma ci rifaccia il piacere), l’allenatore, ops, il Presidente del Consiglio Comunale, Giorgio Finocchio (senza mettere le dita in bocca per fischiare…mica è il Trap) ordina una sostituzione nella squadra del PD, il partito di maggioranza relativa: “Tu resti fuori”, e poi “Giubilei, scaldati…giochi tu”.
Paolo Paparelli, il sostituito, non la prende benissimo. Certo, non ‘butta la maglietta’, ma dice che si è trattato di “un gesto di pura epurazione politica”.
Che è pure peggio, direi.

Ora, a parte il fatto che epurare Paparelli, dopo la fuga di notizie, equivale a mettergli un cartello al collo, con su scritto “sono stato io”  (soprattutto perché si è scelta, come sempre, la tattica peggiore: il titolare del posto in Commissione è proprio il Presidente Giorgio Finocchio, che avrebbe potuto, semplicemente, non rinnovare la delega a Paparelli e prendere parte lui ai lavori della Commissione, magari motivando questa decisione con la volontà di seguire più da vicino una situazione che aveva già provocato tante polemiche).
E poi, insomma: ma quali notizie dirompenti saranno mai uscite sui giornali?

Che i paracadutisti non si possono lanciare fuori dal Notam? Si sapeva.
Che il Notam è stato spostato per consentire lanci ad un’altezza maggiore, garantendo la navigazione aerea e che il gestore dovrebbe segnalare il non rispetto delle norme? Si sapeva.
Che all’aviosuperficie ognuno fa come gli pare, visto che c’è gente che atterra pure di notte? Si sapeva.
Che un aereo per poco non prende di petto un parà in discesa? Si sapeva.
Che della mitica torre di controllo si potrebbe fare a meno? Si sapeva.

E allora dove stanno queste esigenze di segretezza?
 Forse a dover rimanere riservate sono quelle che vengono definite le “prospettive di crescita” che potrebbe avere l'aviosuperficie. Prima tra tutte, la sua trasformazione in aeroporto privato dotato di una pista, per cui ci sarebbe già il progetto, lunga quasi il doppio di quella attuale (1400 metri contro 800) e più larga (23 metri contro18); di quegli hangar per cui parecchi proprietari di aerei hanno già versato un anticipo e di tutti i comfort del caso: Ristorante, Club House (con quella piscina che si stava già realizzando e che è stata ritappata in tutta fretta) e poi si vedrà.
Così, magari, inizierebbero davvero i voli turistici (sempre annunciati e mai ‘decollati’, nel vero senso della parola), prenderebbe il via il servizio di Aero-Taxi, si potrebbe inserire la città in una ‘mappa’ di località più facilmente accessibili ad un turismo di qualità (certo, poi, a questi turisti volanti, occorrerebbe offrire qualcosa in più dei dementi valentiniani, ma questo è un dettaglio).
Il tutto, però, gestito da privati: magari proprio quella Rotkopf Aviation Italia Srl, di cui è Amministratore Unico Riccardo Paganelli (per coincidenza gestore anche del centro di paracadutismo The Zoo), che sul sito www.paracadutismoitalia.net tempo fa annunciava  l’avvio di un “… progetto che può andare bene o male, ma ha prospettive future che vanno oltre il ristretto ambito del paracadutismo”.

Ok, si dirà, e allora? Allora niente. Se questa gente sa fare bene il suo lavoro deve essere la benvenuta.

Ma mica penseremo di fare tutti i lavori con i soldi pubblici e poi mettergli in mano le chiavi della macchina. No?

Però, intanto...fatti più in là

2 commenti:

  1. Dunque: qualche piccolo aggiornamento in materia. Radio Spada sostiene che la pubblicazione del verbale da parte del Giornale dell'Umbria venga da taluni giudicata una cosa gravissima "perchè adesso se qualcuno fa rivalsa sul Comune o su...per gli incidenti che ci sono stati come la mettiamo?". Ora vorrei far notare una cosa, sapendo che il mio collega (e amico)Andrea Giuli non la prenderà a male. Il contenuto del verbale pubblicato dal Gdu era stato ampiamente anticipato, anche nel dettaglio, in due miei precedenti articoli del 15 e 16 settembre u.s.. Notare la finezza: fin quando era solo il sottoscritto str... a scrivere certe cose si poteva sempre dire che quelle di Fabbri sono solo cazzate. Ovvio, invece, che con la pubblicazione, quasi stenografica del verbale gli specchi anche quelli più resistenti si infrangono. Bene hanno fatto i colleghi del Giornale che essendo venuti in possesso di un documento di pubblico interesse lo hanno pubblicato. Ma ci rendiamo conto di come stiamo messi? Il problema per loro è che le cose sono uscite sui giornali!!!!!!!!!!!!! Non il fatto in sé, non il fatto che per mesi in avio si è operato al di fuori dell'area autorizzata; non il fatto che se la diffida dell'Enac fosse arrivata il 17 marzo, anziché il 17 settembre certi fatti non sarebbero avvenuti per la semplice ragione che i lanci, dovendosi effettuare sopra le acciaierie, probabilmente non si sarebbero effettuati come, infatti, non si stanno effettuando oggi. No: si preoccupano del fatto che la gente sappia. Loro!!??! Che sono i primi a parlare di libertà di stampa, trasparenza e minchiate del genere. Prima hanno cercato di spostare l'attenzione su un atterraggio dopo il tramonto (e ricordo che l'aviazione generale può atterrarre mezz'ora dopo il tramonto e decollare mezz'ora prima dell'alba) perchè pare che protagonista di questo atterraggio "estremamente pericoloso" fosse uno di quei tre che ha firmato l'esposto per denunciare il caso Notam. Poi hanno messo in croce Paparelli non perchè indiziato di aver dato il verbale al collega del Gdu: quella è una scusa. Rileggete bene il verbale: Paparelli ha riportato sul tema una discussione che senbrava volesse prendere un'altra direzione. E le domande, al contrario di come fanno di solito i politici, sono apparse molto chiare. Adesso nel mirino c'è la Ciaurro, presidente della quarta commissione che o denuncia la segretaria della commissione (pure lei sta passando i suoi guai) per aver rilasciato verbali non firmati o la sfiduciano in qualche modo...Tutte queste mosse per un banale errore burocratico non le ho viste mai, Ma, come si dice...c'è sempre una prima volta.
    Un'ultima cosa, Marco: la diffida dell'enac è del 17 settembre, si è saputa il 18 settembre, il 19 settembre servizio del Tg3 Regionale fatto da Paolo Raffaelli ovvero il sindaco che ha dato in gestione l'aviosuperficie all'Atc.

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  2. Come al solito la questione non sta tanto nel merito (di per se degno comunque di attenzione), quanto nel "metodo".
    Si grida allo scandalo non per le malefatte, ma per la loro denuncia.
    La metafora del termometro è sempre valida: chi, sano di mente, può pensare di curarsi un'infezione distruggendo il termometro che segna la febbre?

    «La nostra libertà dipende dalla libertà di stampa, ed essa non può essere limitata senza che vada perduta.»

    Thomas Jefferson

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